Era
una bella giornata d’inverno in Florida,
il cielo era terso e il sole splendeva alto, asciugando i campi
fradici per la tempesta appena passata. Tom
era seduto all’entrata di casa, meditando sul passato.
Erano passati 4 anni dal giorno in cui era uscito di scena
salvando Rachel, giorno che aveva segnato la fine della sua carriera
di Bandito. Quando era caduto nelle cascate il suo fedele cavallo
Thunder aveva seguito la corrente
galoppando a più non posso finché profittando di un punto in cui il
fiume faceva un’ansa in un terreno pietroso e poco profondo, era
riuscito con gran fatica a ripescarlo. In seguito era stato soccorso
da Falco tonante,
uno sciamano indiano che viveva in solitudine e da molti era ritenuto
pazzo perché predicava pace e misericordia in un mondo crudo e
violento, in bilico tra due civiltà in conflitto. Questi lo aveva
portato nella sua tenda, aveva curato le sue ferite e gli era rimasto
accanto per un mese. Per tutto quel tempo Tom era rimasto tra la vita
e la morte, lottando disperatamente per sopravvivere, finché non si
risvegliò. L’amabile predicatore indiano faceva così con chiunque
incontrasse in difficoltà, senza badare al colore della pelle.
Ognuno era per lui qualcuno da aiutare, perché sognava di
cambiare il mondo con un insegnamento nuovo. Era vissuto presso i
Lakota anche se aveva origini
Urone. Fin da piccolo Tom aveva
sentito parlare di lui credendo che fosse una leggenda, si rese conto
che era reale il giorno in cui uscì dal coma, e si meravigliò di
come potesse davvero esistere un uomo tanto pazzo. Il misterioso
individuo lo rimise in sesto, gli rimproverò la sua vita passata a
combattere e depredare, perché sapeva chi era, poi gli diede un
amuleto e gli disse di allontanarsi dal Minnesota e andare in Florida
in una cittadina chiamata Shermer,
dove c’era un convento in cui avrebbe potuto trovare asilo. Li
viveva una persona che lo avrebbe aiutato a cambiare vita, come
ultima cosa gli disse che presto o tardi il suo passato sarebbe
tornato a tormentarlo come meritava. Spinto dalla disperazione perché
ormai non aveva dove andare e braccato dalle autorità Tom ubbidì
e rifugiatosi in Florida andò a Shermer dove alla porta del convento
indicato trovò una giovane suora dagli occhi più blu di uno
zaffiro, che lo accolse dicendogli “ti aspettavo, mostrami
l’amuleto”. Si chiamava Suor Emily
una monaca che da bambina era stata soccorsa da Falco Tonante e
riceveva quanti da lui le venivano inviati, perché collaborava al
suo progetto di redenzione, affermò di esser stata avvertita in
sogno dell’arrivo di Tom, Diceva sempre: “la
luce può illuminare anche le tenebre più profonde,
anche il più miserabile dei peccatori può redimersi”. Forse
era pazza anche lei, ma di fatto, sotto la guida di suor Emily Tom
trovò pace e conforto, imparò a provare sentimenti diversi
dall’odio e la rabbia che lo avevano sorretto fino ad allora e
incontrò la fede divenendo cristiano, si era anche trovato una
piccola casetta e viveva lavorando per quella piccola comunità.
Adesso poteva riflettere sul passato: si era unito ai lupi neri
perché voleva liberarsi dalla condizione di schiavitù e
sottomissione, non voleva più essere una vittima, e aveva deciso di
fare il bandito . Ricordava ancora il tremito che aveva provato uccidendo Mark Sherman, era la sua
vera natura che si ribellava, ma lui l’aveva soffocata per
inseguire il suo sogno di libertà e potere, e si era dato a crimini
e rapine perché voleva essere temuto piuttosto che sottomesso.
Tuttavia considerando quanto era accaduto e l’odio e le taglie che
si era guadagnato, poteva dedurre di non averne ricavato nulla, e
adesso provava un doloroso senso di rimorso. A shermer però nessuno
lo isolava, anzi era ritenuto piuttosto utile, perché oltre a
svolgere molti lavori sbaragliava anche i malviventi più pericolosi
e spesso a mani nude, dando un prezioso aiuto allo sceriffo che
poteva dormire su 7 cuscini, dopotutto non aveva dimenticato le sue
abitudini e naturalmente usava un falso nome e non aveva
rivelato di essere la terribile Mangusta, si faceva chiamare Jack
Lohan. Si era fatto due amici squinternati un vecchio e un
ragazzo di nome Bob e Charlie.
Bob diceva di esser stato in gioventù un esperto pistolero, e anche
da vecchio sapeva sparare bene. Charlie invece non vantava nessuna
abilità particolare, ma affermava di voler diventare uno sceriffo il
che divertiva molto Tom. In quel piccolo villaggio il tempo
trascorreva lieto, e Tom lentamente si stava rifacendo una vita, si
era reso popolare vincendo due gare di tiro al bersaglio, (nelle
altre perdeva apposta per non vincere sempre), e per aver battuto a
braccio di ferro un gigante di nome Jassie
“che però gli aveva quasi spezzato il braccio”, tanto che ebbe
dolori per quasi un mese. Una volta uccise a frustate dei lupi che
stavano per sbranare un boscaiolo. Aveva anche imparato a
leggere, scrivere e far di conto cose che prima neanche si sognava.
A volte Tom e i suoi due amici si davano a lunghe
cavalcate e pick nick , ritornando sul far della sera. Un
giorno i 3 allegri amici erano usciti a cavallo proprio per una di
queste allegre scampagnate, erano felici e senza preoccupazioni e
trascorsero allegramente la giornata anche se Tom aveva un brutto
presentimento. Quando ritornarono al villaggio però, videro
uno strano fumo che saliva dalle abitazioni e udirono in lontananza
come delle grida. Tom con il cuore in gola incitò Thunder alla corsa
e gli altri 2 lo imitarono; quando arrivarono videro una scena
apocalittica: (molti uomini giacevano a terra, e buona parte di essi
erano morti, alcuni cadaveri erano barbaramente scotennati alla
maniera degli indiani. La banca aveva subito una rapina, l’ospedale
era in fiamme e il medico che vi lavorava era stato trucidato, donne
e bambini erano stati rapiti). Tom camminò inorridito in mezzo a
madri, mogli, figlie che piangevano in preda al dolore, e la sua
mente balenò al tempo in cui era lui a causare queste cose e peggio
ancora ne andava fiero, il suo sguardo si posò sulla chiesa e
l’attiguo convento, entrambi in fiamme, e in lontananza distinse
con orrore il corpo di suor Evelyn steso in mezzo ad altri cadaveri.
Di corsa la raggiunse e la prese in braccio sussurrandole che era
tutto finito e ci avrebbe pensato lui, lei moribonda gli rispose ”Tom
il tuo passato è tornato a
cercarti, noi abbiamo pagato per averti dato asilo, poi la
povera donna chiuse gli occhi e spirò. Tom che neanche aveva capito
nulla rimase a mormorare no..,no..,no quando alzando gli occhi
rabbrividì vedendo una A incisa sull’entrata del convento, si
avvicinò e la guardò bene e vide che era stata incisa con un
coltello affilato, era lo stesso marchio che lui lasciava tempo
addietro per firmare il suo passaggio. Le gambe iniziarono a
tremargli tanto che cadde in ginocchio, fu allora che vide proprio
sotto il marchio uno strano amuleto indiano, lo prese e ne riconobbe
ad occhio la fattura: era un amuleto Cheppewa.
Cosa significa questo? Si domandò i Cheppewa abitano a nord del
Minnesota, qui siamo nella
lontanissima Florida dove abitano i Seminole,
indiani diversi per lingua, razza e cultura, e cosa c’entra questo
marchio? Due giorni dopo vennero celebrati i funerali e Tom per la
prima volta pianse, pianse e se ne meravigliò, fin da bambino non
aveva mai osato dato che gli era stato insegnato dai Sioux
a non farlo mai. Invece in quell’occasione pianse perché
suor Emily che gli aveva dato la possibilità di cambiare era stata
uccisa e lui non l’aveva difesa. Il giorno dopo ci fu un
discorso pubblico sulla piazza, e li il sindaco fece parlare 2
testimoni, il parroco ferito e una bambina, Lilly
testimone dell’omicidio di suor Evelyn. Padre
Conor disse che a devastare il villaggio era stata la
banda dei LUPI NERI, capitanata
dal famoso Joe Morrison!!! A
questa affermazione Tom rimase sconvolto, perché sapeva che i lupi
neri si erano sciolti il giorno in cui lui era ufficialmente “morto”.
Poi parlò la bambina che disse che Suor Evelyn era stata
uccisa da un uomo che si diceva LO
SFREGIATO, aveva una frusta con cui disarmava e atterrava
i nemici con una velocità incredibile e poi li finiva con la
pistola, aveva ucciso un uomo con un solo dito. Lui aveva preso per
il collo suor Evelyn che voleva proteggere i parrocchiani
sollevandola da terra e le aveva detto che era il terribile
sfregiato, un tempo chiamato Mangusta, ritornato a nuova vita,, poi
le aveva piantato il coltello nel petto. E finendo la frase la
bambina scoppiò in pianto. Quando Tom udì queste parole quasi
svenne, tanto che venne sorretto da Bob, balbettava fra se e se: non
può essere…..non può essere. Prese allora la parola un uomo che
disse che tale sfregiato era stato ucciso da uno sceriffo chiamato
Joseph Hudson 4 anni fa e che
nessuno risorge dalla morte a parte Cristo; terminò asserendo che la
bambina doveva aver strasentito e non era lucida abbastanza da
ricordare. Il sindaco rimase perplesso e fece di nuovo parlare la
bambina che descrisse accuratamente il brigante: ( aveva una giacca a
frange piena di strane decorazioni, parlava una lingua indiana, aveva
una collana indiana e una piccola cicatrice sulla guancia sinistra).
Poi venne portato il cadavere di un bandito ucciso nella sparatoria e
venne mostrato al pubblico e alle autorità presenti. Tom lo
riconobbe, era Teddy Fisher uno
dei suoi vecchi compagni. Poi si allontanò dalla folla e vomitò. I
due amici lo soccorsero e lo portarono a casa, poi gli domandarono la
ragione di tanta angoscia da parte di un uomo come lui che sembrava
di ferro. Tom non volendo più tacere parlò chiaramente ai suoi 2
amici e raccontò loro tutta la sua storia, dalla nascita a quando
aveva salvato Rachel, disse loro che mai si sarebbe aspettato una
ricomparsa dei lupi neri e che il brigante visto dalla bambina non
poteva essere lo sfregiato perché lo sfregiato era lui, lui inoltre
non aveva mai ucciso gente indifesa a sangue freddo tanto meno una
suora, ma solo avversari pericolosi e degni di lui, era sempre
Morrison a inire chiunque si trovasse davanti. Poi scoppiò in
pianto. I due compagni rimasero esterefatti, poi Bob gli prese le
mani e lo supplicò di dire che vaneggiava e non era vero nulla. Tom
però rispose che non poteva più tacere il suo passato visto quanto
era successo. Allora i 2 rimasero senza parole per un po’, poi
uscirono di casa e lasciarono Tom da solo, a questi poi non importava
nulla che potessero dire tutto e farlo arrestare perché era come
inebetito e rimase così fin quando realizzò che Falco Tonante
aveva detto il vero: il suo passato era tornato a perseguitarlo e ora
lui doveva affrontarlo. Prima dell’alba Tom si alzò, fece il suo
solito bagno, si cosparse con l’unguento indiano che solitamente
usava quando era un brigante, indossò i vecchi vestiti decorati di
amuleti e prese la sua pistola, la frusta e il coltello. Si guardò
allo specchio, ora era di nuovo la Mangusta. Ferrò Thunder , fece i
bagagli e partì che era ancora buio. Uscendo dal villaggio si trovò
davanti Bob e Charlie che sembravano sbarrargli la strada, li fissò
negli occhi e disse loro:
TOM:
Credevo che ormai avreste capito chi sono davvero”
BOB:
“Si sporco bastardo che lo sappiamo. Stai Tornando dai tuoi
compagni?
TOM:
“Ho un conto in sopeso con i lupi neri, solo io posso fermarli,
solo io conosco le loro mosse”.
BOB:
“ Sicuro che invece no vuoi rinsaldare antichi legam”?
TOM:
“Non ti biasimerei se non mi credessi, rispose Tom però tu sai
cosa ho fatto per voi in questi anni, e inoltre perché avrei dovuto
scoprirmi con voi quando potevo rimanere tranquillo”.
BOB:
“Noi abbiamo deciso di unirci a te”.
TOM:
“ Non è possibile, vado incontro a banditi spietati che uccidono
uomini come scarafaggi, o ancora più volentieri. Non è una
scampagnata. Inoltre non vi conviene girare coi delinquenti”.
CHARLIE:
“Noi non sappiamo com’eri 4 anni fa, né cosa hai fatto, ma ti
conosciamo per quello che sei stato qui, un uomo tra i migliori. Non
sei stato tu a spargere morte al villaggio, c’era la tua gente che
hai sempre protetto. Dobbiamo farci le ossa nella vita, o prima o poi
i banditi li incontreremo no!
Tom tentò di dissuadere Bob e Charlie ma non ci fu verso, e così permise loro di venire con lui. Al galoppo i 4 partirono. Frattanto nell’innevato Minnesota, mèta di Tom e precisamente a Great falls Town, Rachel stava preparando il pranzo per il marito e il figlioletto che si trovavano nella bottega di ferramenta, ormai aveva dimenticato il terrore dei giorni in cui fu rapita, ma non aveva dimenticato quel che Tom aveva fatto per lei. Portava sempre il braccialetto che le era rimasto come ricordo della mangusta e lo esibiva fiera alle amiche dicendo che a sconfiggere i lupi neri era stato il padre. Improvvisamente trasalì sentendo rumore di spari, e accorse fuori vedendo che dei banditi erano giunti a devastare la città, e quasi morì dallo spavento vedendo Joe Morrison. Con terrore indicibile corse alla bottega di ferramenta del marito e gli gridò di nascondere il bambino perché i lupi neri erano tornati, non fece in tempo a finire la frase che già sentì alle sue spalle qualcuno che entrava, insieme ad un forte profumo di balsamo alle erbe, simile a quello che aveva lo sfregiato e che lei ricordava ancora. Si voltò lentamente e vide con somma sorpresa la Mangusta. Colbert prese il fucile e intimò al bandito di non avvicinarsi alla moglie. Questi non si curò minimamente del tono minaccioso e dell’arma del bottegaio. Dopo alcuni Minuti Rachel si avvide che l’uomo che aveva davanti non era Tom. I capelli erano neri e non rossi, gli occhi erano grigi non verdi, la collana e il mantello pur essendo tipicamente indiani non erano comunque del tipo che aveva Tom, e infine la voce che sentì nella risposta (a che ti serve quella caffettiera) era completamente diversa. Quell’uomo non era la mangusta, non quella che lei aveva conosciuto, anche se gli somigliava moltissimo. Colbert sparò risoluto, ma il bandito con un velocissimo schiocco di frusta, deviò il proiettile e poi colpì di striscio Rachel che andò a terra e svenne. Il bottegaio rimase così scioccato che tremolante lascò cadere il fucile e cadde seduto all’indietro così che all’invasore bastò avvicinarsi e dargli un calcio nelle tempie per farlo svenire, indi il bandito si avvicinò al terrorizzato bambino e gli fece una carezza facendolo svenire di terrore. Subito dopo entrò Morrison che sorrise compiaciuto e osservando Rachel disse al subordinato
MORRISON:
“Sai la conosco questa puttanella, è quella che ha fatto impazzire
la mangusta che avevo prima”.
SFREGIATO:
“Allora la voglio per me”!
MORRISON:
“Tranquillo Jerry, questo e molto di più avrai”.
Di
li a poco Rachel rinvenne e vide di fronte a se il tremendo bandito
che la aveva catturata, subito iniziò a dimenarsi e a urlare, ma il
bandito ridendo le disse che non poteva opporsi e le conveniva
collaborare, poi aggiunse
SFREGIATO:
“Tuo marito, tuo padre , tua sorella e tuo figlio sono miei
prigionieri se può importartene qualcosa”.
RACHEL:
“ Che vuoi d me”?
SFREGIATO:
“Te, perché sei quella che ha rovinato il mio predecessore. Poi
guardando il braccialetto aggiunse: Ancora non lo hai dimenticato”.
RACHEL:
“Io non ho rovinato nessuno, lui mi ha solo salvata, quanto a te
puoi avermi solo prendendomi con la forza”!
SFREGIATO:
Posso farlo, ma mi piacerebbe un po’ di collaborazione; dopo tutto
potresti cambiare il destino dei tuoi. Per tuo padre non credo
ci sia molto da fare, perché si è vantato di aver sconfitto i Lupi
Neri, prendendosi il merito di dissidi interni, e ora il vecchio Joe
vuole darlo da mangiare ai cani. Tuo marito non lo voglio io tra i
piedi, ma posso risparmiare tua sorella che non verrà toccata dai
miei affamati compagni, e tuo figlio che potrà crescere con te.
RACHEL:
“Potrai far di me ciò che vorrai e io ti darò piena
condiscendenza, ma ti supplico salva tutti e quattro loro e gli altri
prigionieri”.
SFREGIATO:
“ Mi dispiace bambolina, ma è già molto che risparmi tua sorella
e tuo figlio, Morrison è nero e vorrebbe morti anche loro”, poi
respinte ulteriori suppliche le disse che considerava l’accordo
stabilito poi le strappò il braccialetto dicendo che gli
apparteneva.
RACHEL:
“Tu non hai nulla in comune con quell'altro”.
SFREGIATO:
“E che ne sai tu di quello? Era proprio come me. Due giorni chiusa
qui dentro senza bere e mangiare ti renderanno più ragionevole., E se
ne andò chiudendola nel capannone.
Rachel rimase in quel capannone per un tempo che le parve lunghissimo, legata, al buio, senza mangiare e al freddo, mentre fuori infuriava una bufera di neve. Con il tempo la fame si fece sentire e il freddo cominciò a penetrarle nelle ossa, rendendo la detenzione insopportabile. Oltre tutto il pensiero che il padre e il marito sarebbero stati uccisi la faceva impazzire, ma la giovane donna sapeva bene che quegli spietati banditi avrebbero potuto impiccare anche il figlio e la sorella, quindi le conveniva sottomettersi per salvare almeno parte della sua famiglia, così rimase in quella gelida solitudine a piangere disperatamente, finché non si addormentò. Dopo alcune ore fu svegliata da delle voci e sentì un forte profumo di balsamo alle erbe, dopodiché la porta si spalancò e l’argentea luce della notte gelata disegnò la sagoma della mangusta, col cappello decorato di piume e l’ampio mantello. Rachel rimase terrorizzata e pensò che il criminale fosse venuto a prenderla, ma subito dopo Charlie e Bob fecero luce con una lampada e cambiarono il terrore della ragazza in profondo e incredulo stupore. L’uomo di fronte a lei era proprio Tom, quello che l’aveva salvata un tempo e adesso le stava sciogliendo le corde dicendo
TOM:
“ Chissà perchè ogni volta devo trovarti legata, è un vizio”?
RACHEL:
Tu…tu …sei morto…
TOM:
Ah allora è così che mi preferivi! disse tom. Poi consegnò Rachel
a Bob ordinando di metterla al sicuro e ribadendo che all’alba
avrebbero attaccato. Lentamente venne il mattino, e sulla piazza del
villaggio era pronta un’ impalcatura con dei minacciosi cappi.
Furono portati al patibolo i condannati, con un sottofondo di pianti
e singhiozzi, un sottofondo che Morrison adorava. Morrison domandò
allo sfregiato se voleva ancora scegliersi degli schiavi, ma questi
gli rispose che in qualche modo la sciacquetta era fuggita quindi non
voleva più fare prigionieri. Bene, disse Morrison, non preoccuparti
per lei la troveremo e la violenteremo a morte, intanto godiamoci lo
spettacolo. Poi si avvicinò allo sceriffo Hudson, lo guardò negli
occhi e gli disse che i lupi neri erano immortali, gli sputò e diede
il via. Gli sgabelli furono fatti rotolare e i condannati
penzolarono con spasimo indicibile. Ma prima che soffocassero si udì
una voce gridare: Fermi!!! Subito dopo risunarono degli spari e le
corde dei cappi si spezzarono tagliate da proiettili. Morrison si
voltò e con stupore indicibile vide Tom. I due rimasero a fissarsi
come ipnotizzati, mentre insieme a Charlie e Bob sbucarono dal nulla
uomini dei villaggi confinanti che spararono ai delinquenti,
scatenando un battaglia. Tom disse a Morrison “seguitemi” e si
allontanò al galoppo.
Morrison
e il suo nuovo sfregiato lo seguirono immediatamente fino alle
cascate dove i Lupi neri erano stati sbaragliati anni prima. Morrison
disse
MORRISON:
“Tom, tu che per me eri un figlio ti sei rivoltato e mi hai
tradito”!
TOM:
“io ti avrei tradito, sono stati i tuoi sgherri a tentare di
uccidermi solo per aver avuto pietà di due donnicciole”.
MORRISON:
Come hai pouto salvarti?
TOM:
“Mi ha salvato uno sciamano, e questa brutta copia dove la hai
rimediata”?
Allorche
l’altro sfregiato parlò: Non ti ricordi di me Thomas? Sono Jeremy
Pentelton, quello che chiamavate
Jerry lo zoppo. Fui rapito con te dai Lakota,
ma poi io e mia madre fummo dati ai Cheppewa in cambio di
prigionieri. Tom ricordò di colpo un ragazzino fragile e zoppo che
era con lui fra i prigionieri dei Sioux
TOM:
“Jerry come hai fatto a ridurti così”?
JEREMY:
Sopravvivendo mio caro come hai fatto tu! aggiunse Morrison. Io lo ho
riscattato e ne ho fatto un duro a cui nessuno può comandare o
infliggere pene. E adesso lui ti dimostrerà quanto e forte
uccidendoti. Lui un burattino nelle tue mani? Disse Tom. Lui è
ancora più forte di quanto eri tu, potrai sperimentarlo ora, perché.
…d’improvviso Morrison s’interruppe con un gemito, a causa di
un proiettile che lo aveva colpito al cuore, rantolando per terra si
rese conto che stava morendo, e alzò gli occhi verso il suo
assassino, non già Thomas, bensì Jeremy che lo guardava
sogghignando. Tu ...tu…ma cosa?!….pago per le mie colpe morendo
ucciso dai miei figli. Due uomini, lo, stesso nome, lo stesso
tradimento! Detto questo spirò. Allora Jerry esclamò: Il re è
morto, evviva il re. Non sono un burattino per nessuno. Tom invece
disse ” Non sono io che ti ho ucciso Joe”, poi si volse al
rivale dicendogli: Sei tutto pazzo Jerry
L’altro
rispose in lingua Cheppewa: “Tom tua madre è morta con il conforto
della sua fede cristiana, nel suo letto. La mia è stata stuprata di fronte a me, poi è stata uccisa da suo figlio. Un guerriero mi ha guidato le mani nonostante resistessi, mi ha fatto scagliare una freccia e poi mi ha applaudito.
E quello è stato il giorno in cui per dilegio, mi venne fatta questa
cicatrice. Sono sopravvissuto all’inferno che è seguito solo per
diventare te. La donna che tu hai salvato somiglia moltissimo a mia
madre, per questo la volevo, per proteggerla in eterno”.
Dopo
essere rimasto allibito Tom rispose: Povero Jerry solo ora capisco le
tue turbe, facciamo così io ti lascio scappare e tu te ne vai il più
lontano possibile da qui. Il mondo non conoscerà due manguste, o te
o io! Rispose l’altro. Allora entrambi spararono velocissimi, così
veloci che i proiettili impattarono e deviarono colpendo le
rispettive pistole e disarmando i contendenti. Ricorsero entrambi
alle fruste, ma queste si intrecciarono sfuggendo di mano ai contendenti. Si passò quindi al corpo a corpo, e inizialmente Tom
prevalse assestando parecchi calci e pugni all’avversario. Ma poi
questi lo colpì allo stomaco e lo afferrò per il capo per
spezzargli il collo, ci stava quasi riuscendo quando intervennero Bob
e Charlie bastonandolo ripetutamente. Tuttavia a Jerry bastò una
sola mano per lanciarli in aria entrambi. Ma Tom ripresosi si rotolò
con l’avversario fino al ciglio della cascata dove era precipitato
anni prima, poi lo colpì ripetutamente e lo prese per i capelli. Ma
l’altro con un colpo terribile gli ruppe il braccio facendolo
urlare, poi lo prese per il collo e lo sollevò per aria. Sentendosi
morire Tom si ribellò con tutte le sue forze e sferrò un calcio
all’avversario che cadde indietro fino al burrone. Tom lo prese per
una mano e cercò di sorreggerlo perché nonostante tutto lui non
voleva uccidere Jerry, ma quando fece per tirarlo su si appoggiò sul
braccio rotto, e il dolore intenso gli fece lasciare la presa. Il
rivale quindi precipitò nelle acque, e il suo cavallo anch’esso
bianco si mise a correre per lo stesso sentiero che aveva percorso
Thunder. Tom vomitò e svenne per lo shock, venne soccorso da Charlie
e Bob i quali lo portarono al villaggio. Passò un mese e Tom fu
curato da Rachel che era rimasta vedova e senza il padre. I lupi neri
erano stati sbaragliati, ma a prezzo delle vite di molti e adesso la
cittadina dopo un mese di dolore cercava di riprendersi. Il sindaco
offrì a Tom il ruolo di nuovo sceriffo, ma questi rifiutò
affermando di non esserne degno, poi si preparò a partire. Rachel lo
supplicò di restare, ma vedendo l’impossibilità aiutò Tom a fare
i bagagli maledicendo Jerry e augurandosi che fosse all’inferno.
Non dire così disse Tom, non tu, nella vita
accadono cose che ti fanno diventare quale non vorresti e spesso non
si ha scelta.
Allontanandosi da Great falls Town Charlie e Bob si
complimentarono con Tom per aver eliminato Jeremy, ma questi rispose: Siamo proprio sicuri che sia morto? Anche io caddi in quelle cascate
ed ero ridotto peggio di lui, mi ripescò il mio cavallo. Anche il
suo cavallo è corso a fare lo stesso. Charlie e Bob si
guardarono e rabbrividirono, ma poi ai tre si presentò Falco Tonane,
adornato della luce del sole che sorgeva alle sue spalle, il quale
disse Tom è tempo
che voi veniate con me.
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