Nell'anno 1997 avevo trovato un lavoretto che mi permetteva di guadagnarmi qualcosa e metterla da parte: assistevo un anziano prete di nome Don Bruno che non sapeva attendere alla sua casa. In pratica, nonostante gli impegni della scuola, io gli pulivo la casa, gli preparavo il pranzo, gli mettevo i capi in lavatrice e quando era malato dormivo a casa sua per prestargli soccorso in caso di malori improvvisi. Insomma facevo per lui quello che le badanti fanno per gli anziani, mi vergogno un pò a dire questo, ma ovviamente lui mi pagava bene e la mia situazione finanziaria non era all'epoca quella che è oggi. Verso sera gli preparavo la cena e quando lui aveva finito di mangiare "mangiava presto e leggero, un panino e una mela" allora ero libero di andare.
Una sera che avevo appena terminato di espletare il mio servizio, avevo la radio accesa e sintonizzata su Radio Maria, l'unica stazione che il prete volesse ascoltare in quanto si accordava, oserei dire a meraviglia, con le sue preferenze. Erano appena finiti i vespri e le meditazioni sulla Bibbia ed era iniziata una rubrica in cui si dava spazio alle storie della gente, in pratica gli ascoltatori telefonavano e riferivano le loro storie, i loro problemi o le loro gioie, chiedendo preghiere e incoraggiamenti. Tra i tanti che telefonavano parlando delle loro questioni, ci fu una donna di nome Concetta la cui storia mi colpì profondamente. Adesso cerco in buona fede di riportarla per come la sentii in quel tempo. Tenete presente comunque che è passato molto tempo e alcuni particolari potrebbero discordare dalla narrazione originale. Io posso scrivere solo quello di cui mi ricordo e preferisco non usare i veri nomi dei protagonisti. La donna telefonò, riferì il suo nome e la città in cui viveva e prese a dire: voglio comunicare al mondo intero la mia gioia e ringraziare apertamente Dio, che ha aperto gli occhi a me e mio marito sull'errore che stavamo facendo e che avrebbe segnato la vita nostra e di nostro figlio. Allora fra la conduttrice e Concetta si svolse la seguente conversazione:
Conduttrice: Allora Concetta dicci di questo grande errore.
Concetta: io e mio Marito Paolo abbiamo un bel bambino che si chiama Marco, solo adesso guardandolo negli occhi sappiamo che lui è la nostra ragione di vita e la nostra gioia più grande, per ben 5 anni come degli stupidi abbiamo rinunciato a questa gioia in favore dei miei suoceri, che come nonni volevano essere i protagonisti principali della sua vita.
Conduttrice: avete rinunciato, a vostro figlio, e perchè mai?
Concetta: vede io e mio marito siamo cresciuti entrambi con i nostri nonni. Io perchè sono rimasta orfana da piccola e di conseguenza sono andata con loro, mio marito perchè i suoi genitori amavano viaggiare il mondo, per lavoro e ambizione personale e non volevano mai il figlio con loro, perciò lo parcheggiavano dai nonni a tempo indefinito e venivano a trovarlo solo una volta ogni tanto o nelle feste comandate. Mio marito è stato molto solo nella sua infanzia, nonostante i nonni lo accudissero al meglio, non ha mai avuto quell'amore che solo una madre e un padre possono dare.
Ci siamo conosciuti all'università e ci siamo innamorati. Durante il nostro fidanzamento i miei suoceri non hanno mai voluto sapere molto di me e dei sentimenti di mio marito.
Conduttrice: che genitori affezionati! E poi?
Concetta: le cose però sono cambiate quando ci siamo sposati. E' stato allora che i suoi genitori sono tornati dicendo che noi avevamo il divino dovere di renderli nonni e dovevamo lasciare crescere il bambino con loro per il suo bene.
Conduttrice: ma tu pensa un pò, sono stati così carini con il nipotino che ne hanno persino preordinato la nascita! Certo diventare nonni è davvero una gioia, ma i figli dovrebbero venire perchè Dio li manda quando è tempo e perchè i genitori vogliono averli.
Concetta: faccio notare che a dire il vero, anche noi volevamo diventare genitori.Comunque la gioia di mio marito, per il ritorno di genitori assenti che aveva sempre voluto, era così grande che li assecondava in tutto e per tutto. Anche io da moglie e futura madre subivo la loro influenza, perchè era come se loro avessero una sorta di potere ipnotico.
Conduttrice: addirittura, ma non mi dire, e poi?
Concetta: quando nacque il bambino con grande gioia di tutti, i nonni furono gli unici ad aver diritto di dichiarare al mondo questa gioia. io che ero la madre venivo messa in secondo piano, mentre mio marito doveva esserne completamente escluso. Infatti non potè neppure partecipare al battesimo perchè sarebbe stata un'offesa ai suoi genitori.
Conduttrice: ma è inaudito! Negargli il battesimo del figlio. Non può essere, non ci credo.
Concetta: si fu così perchè mio suocero si era disinteressato di lui alla nascita, quindi mio marito non doveva interessarsi molto a suo figlio. Ma il bello, anzi il brutto doveva venire, difatti da quel momento in avanti i miei suoceri cominciarono ad emarginarci progressivamente, particolarmente mio marito.
Conduttrice: come cominciarono ad emarginarvi, per caso se lo presero tutto per loro e volevano impedirvi di vedere il piccolo, e che motivo avevano di emarginare il figlio?
Concetta: come previsto loro presero il bambino. Noi non osavamo ribellarci, li ritenevamo in diritto, eravamo come plagiati perchè mio marito voleva sottomettersi completamente per l'affetto che aveva sempre nutrito per loro. Non cercavano di impedirci di vederlo, quello no, perchè noi potevamo venire a trovarlo quando volevamo, e se noi non venivamo da loro, allora venivano loro da noi con il bambino, in più ci concedevano di tenerlo per qualche domenica, ma poi doveva sempre tornare da loro, anche se magari voleva restare. L'emarginazione stava nel fatto che loro dovevano essere gli unici a prendersi cura del bambino, gli insegnavano che i nonni erano la vera famiglia dei bambini, che i genitori avevano solo il dovere di aiutare i nonni e potevano vivere con il bambino solo quando non c'erano i nonni, che lui avrebbe dovuto ereditare il lavoro dei nonni, e che quando un giorno lui sarebbe divenuto genitore, avrebbe dovuto occuparsi principalmente dei suoi affari e regalare suo figlio a noi, perchè i nonni sono a loro dire 3 volte superiori.
Conduttrice: in pratica secondo loro, i nonni diventavano i genitori e i genitori diventavano i nonni e stavano già programmando psicologicamente il bambino perchè si adeguasse al loro pensiero.
Concetta: si ma crescendo il bambino vedeva la differenza fra lui e gli altri, andando all'asilo vedeva gli altri parlare del padre e della madre, mentre lui parlava dei nonni, e si sentiva chiedere dai compagni e dalla maestra se noi fossimo morti; tornando a casa domandava ai nonni come mai tutti vivessero con papà e mamma, e loro rispondevano che tutto il mondo aveva torto e loro ragione.
Conduttrice: veramente a me questa storia pare inverosimile, dì la verità Concetta, non è che avete avuto dei problemi che vi hanno invalidati a badare al piccolo e lo avevate affidato ai nonni per questo? Si sincera, telefonando a Radio Maria è come se fossi alla presenza del Signore.
Concetta: assolutamente no, andiamo d'amore e d'accordo e abbiamo un buon reddito, perchè mio marito è insegnante universitario e io segretaria. Abbiamo la domestica che si occupa della casa e tornando a casa il pomeriggio abbiamo il resto del giorno libero. Se avessero voluto prendercelo per nostra invalidità avrebbero fatto bene, ma noi non abbiamo problemi nè di reddito nè di tempo, nè di coppia. Ma ancora non ti ho detto niente, senti un pò questa: dicevano di mio marito che era sempre all'estero per lavoro, quando in realtà mio marito è sempre stato a casa con me e non si è mai mosso, andavano alle feste e spargevano questa diceria, io ero raramente invitata, ma mio marito doveva sempre stare lontano, e quando ci rimaneva male loro erano felici e ridevano, particolarmente mio suocero, che gli diceva sempre: tu adesso ti stai sacrificando per me come giusto, un giorno tuo figlio rinuncerà alla gioia di essere padre per te, e ti darà un erede. Impara oggi questa dura lezione e saprai come comportarti in futuro con tuo figlio.
Sono state propio queste parole a far riflettere mio marito e aprirgli gli occhi, a fargli capire che non solo da piccolo loro gli avevano fatto mancare il loro appoggio e il loro affetto, ma adesso gli stavano anche facendo perdere la gioia di essere genitore.Allora abbiamo cercato consiglio presso gli amici e un prete, tutti hanno condannato il loro comportamento, dicendoci che questi non volevano fare i nonni, ma stavano facendo i genitori a nostre spese, per rifarsi dei loro fallimenti. Ma il bello è che ci dicevano di non procreare altri figli, perchè per loro sarebbe divenuto difficile allevarli e i genitori non devono tenersi i figli, devono sempre darli ai nonni.
Conduttrice: Quello che dici è inverosimile Concetta, stai parlando come se queste persone avessero fatto del loro nonnismo una vera e propia forma di tirannia, ma ti rendi conto?
Concetta: purtroppo si, è così ma un giorno mio marito e io abbiamo deciso di ribellarci al loro condizionamento e riavere con noi nostro figlio, anche se devo dire che è stato difficile perchè li ritenevamo superiori. E' stata battaglia feroce perchè non volevano ridarcelo, e quando hanno capito che non potevano più piegarci e se non ce lo lasciavano prendere li avremmo denunciati hanno iniziato a piangere e supplicare, particolarmente mio suocero ha supplicato mio marito dicendo che ce lo avrebbero fatto tenere tre giorni a settimana, di aver pietà di lui perchè Marco era la sua gioia più grande e toglierglielo voleva dire ucciderlo. Ma a quel punto le suppliche non valevano più, e mio marito si è ripreso Marco il quale gli ha subito gettato le braccia addosso e voleva venire di buon grado.
Conduttrice: e adesso come va, con il bambino e i tuoi suoceri?
Concetta: non posso descrivere la gioia di avere con noi nostro figlio, giocare con lui, impartirgli regole, educazione e valori, metterlo a letto la sera. Mio marito si sta rifacendo di tutte le privazioni, lo porta con se a lavoro, lo porta al parco e a passeggio. Solo ora capiamo la gioia che loro volevano farci perdere, e volevano anche farla perdere a Marco, perchè se avessimo lasciato che lo programmassero a loro piacimento un giorno lui ci avrebbe ceduto suo figlio e a quel punto noi non avremmo potuto rifiutare perchè un bambino ti da tanta felicità. Un giorno avremmo anche noi fatto soffrire lui come loro hanno fatto soffrire noi, quindi meno male che li abbiamo fermati in tempo.
Conduttrice: e i tuoi suoceri come stanno reagendo?
Concetta: Si sono allontanati da noi e anche dal nipote, quando li venivamo a trovare, il bambino voleva abbracciarli e giocare con loro, ma loro lo trattavano con freddezza e di recente non accettano più visite e ci chiudono la porta in faccia e anche il telefono. Questo è indice di quanto davvero amassero Marco, volevano solo usarlo per le loro rivalse.
Conduttrice: ti confesso che mi riesce difficile credere a questa storia, di solito i nonni aiutano i figli e non cercano affatto di deufradarli dei loro diritti; comunque spero che il Signore vi dia forza e coraggio e vi aiuti a rimarginare le ferite, perchè fanno male. Vi auguro che troviate una via per venirvi incontro e ricuciate i rapporti familiari.
Concetta: voglio concludere dicendo una cosa: i veri nonni sono quelli che aiutano i figli a diventare bravi genitori, li rimproverano e li prendono a sberle quando si comportano irresponsabilmente con i nipoti e inoltre cementano i legami familiari creando unione, questi si sono superiori ai figli, perchè li fanno maturare.
Persone come i miei suoceri non sono così, non vogliono davvero fare i nonni, vogliono solo vendicarsi sui figli per errori che loro stessi hanno commesso. Nessuno li ha spinti a commetterli, li hanno commessi per perseguire i loro obiettivi, perchè mettevano al primo posto il loro egoismo e non hanno mai amato i loro figli. Non è stato il bisogno economico ad allontanarli dal contesto familiare perchè altrimenti lavorando si sarebbero sacrificati per i figli, per provvedere loro il necessario, e in questo caso le loro pretese sarebbero comprensibili. Queste persone vogliono inoltre che i figli un giorno si vendichino sui nipoti per quello che hanno fatto loro, sui nipoti che tanto dicono di amare, sottraendo loro il diritto alla cura della prole con la scusa del nonno. Se davvero amassero i nipoti non vorrebbero mai al mondo che figli facessero questo. Si deduce perciò che quello che davvero vogliono è trasmettere di generazione in generazione il loro egoismo e le loro rivalse. Tante famiglie non capiscono l'errore che fanno a mettere a capo gente così, noi lo abbiamo capito solo dopo tanto tempo. Vorrei che qualcuno imparasse dalla nostra storia e mettesse giudizio per tempo.
Conduttrice: vi auguro che la madonna preghi per voi e vidia, grazia, concordia, pace e serenità in famiglia.
COSI' SI CONCLUSE LA TELEFONATA, E IO MI MISI A RIFLETTERE, E ANCORA OGGI STO RIFLETTENDO!
Conduttrice: vi auguro che la madonna preghi per voi e vidia, grazia, concordia, pace e serenità in famiglia.
COSI' SI CONCLUSE LA TELEFONATA, E IO MI MISI A RIFLETTERE, E ANCORA OGGI STO RIFLETTENDO!
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