venerdì 2 novembre 2012

IL CIELO DI MARTE

Ecco un articolo che ho trovato parecchio interessante






Alcune immagini Nasa mostrano un cielo rosaceo/marronato ed un tramonto blu, tuttavia altre suggeriscono che i colori possano essere più vicini a quelli del nostro pianeta. Questo articolo offre spiegazioni piuttosto plausibili.




https://aliveuniverse.today/rubriche/approfondimenti/2459-di-che-colore-e-il-cielo-di-marte-e-della-terra

sabato 13 ottobre 2012

GIORNI DI PIOGGIA



Oggi, come ieri, è stato un giorno di pioggia, Questo è un mio pensiero a riguardo.

Le nostre lacrime sono dolore per tradimenti, separazioni, sconfitte, 
che spaccano il nostro cuore.

Le lacrime del cielo sono la vita che riveste la terra di splendore
e negli uomini fan risorgere l'ardore.

Alcune volte con furia vengono versate, causano  devastazione
e agli uomini portano disastri e disperazione,

ma non dobbiamo dimenticare che senza esse nulla potrebbe germogliare
e la terra il pane non ci potrebbe donare.

giovedì 11 ottobre 2012

Anche gli scenziati vanno in paradiso



Il Paradiso esiste e io ci sono stato: un neurochirurgo di Harvard che finora aveva negato l'esistenza dell'aldilà ha riconsiderato la possibilità di una vita dopo la morte dopo sette giorni passati in coma profondo. «Nuvole bianco rosa contro un cielo azzurro, creature scintillanti che lasciavano dietro di sè scie luminose: uccelli? angeli?» avrebbero accolto nell'altro mondo Eben Alexander III, lo scienziato, che ne ha raccontato in un libro, «Proof of Heaven» (Prova del paradiso) in uscita il 23 ottobre negli Usa e di cui estratti sono stati anticipati dal settimanale Newsweek.

«Erano forme molto avanzate, forme più alte di tutto quello che conosco sulla terra», ha scritto il neurochirurgo raccontando di un canto «che veniva da sopra» e «mi chiedevo se fossero le creature alate a produrlo». Era «palpabile, quasi materiale, come una pioggia che senti sulla pelle ma che non ti bagna». Arriva una giovane donna «dalle trecce bionde e gli occhi blu» circondata da «milioni di farfalle» come «un fiume di vita che si muoveva per l'aria».

La donna parla allo scienziato: «Sei amato e apprezzato, per sempre. Non hai nulla da temere. Non c'è nulla in cui puoi sbagliare». Alexander sostiene che durante il coma, provocato da una rarissima forma di meningite batterica, la parte del suo cervello che controlla le emozioni si era «spenta» e gli aveva permesso di provare «qualcosa di così profondo che mi ha dato una ragione scientifica per credere in una forma di coscienza dopo la morte».

Pur considerandosi cristiano, Alexander non aveva mai preso sul serio i racconti di esperienze «vicine alla morte» di altri malati usciti dal coma. «Da scienziato non ci avevo mai creduto». Diverso è stato quando queste esperienze gli sono capitate in prima persona: «Capisco che possa essere incredibile. Se qualcuno, ai vecchi tempi me l'avesse raccontato, se anche fosse stato un medico, gli avrei dato del matto». Per Alexander tuttavia le visioni nei giorni del coma sono state assolutamente reali: «Concrete come qualsiasi altri evento della mia vita, come il mio matrimonio o la nascita dei miei due figli».

martedì 10 luglio 2012

Tramonto marziano (ripreso dal rover Opportunity).wmv



QUESTO E IL TRAMONTO, COME LO VEDONO I MARZIANI! :D

ESA: Sonda Spaziale Giotto Incontra La Cometa Halley [14 Marzo 1986] - HD



Un incontro memorabile, avvenuto tanto tempo fa.


La scoperta di Halley

Il 23 agosto 1682 era stata vista una cometa nella Francia meridionale. Halley ne calcolò gli elementi orbitali utilizzando l'approssimazione parabolica. Calcolò poi anche gli elementi orbitali di qualche altra cometa. Confrontandoli fra loro cominciò a sospettare che la cometa del 1682 fosse già apparsa nel nostro cielo.
Il 3 giugno 1696, nel corso di una riunione della Royal Society, dette un primo annuncio: secondo i suoi calcoli, le comete del 1607 e del 1682 avevano orbite del tutto simili. Le posizioni dei nodi e dei perielei, le inclinazioni dei piani orbitali su quello dell'eclittica e le distanze dal Sole mostravano come molto probabile che si trattava di una stessa cometa in moto attorno al Sole su un'orbita ellittica, con un periodo di 75 anni.
Negli anni successivi Halley raccolse vari dati e fece svariati calcoli che gli permisero di ricavare gli elementi orbitali di 24 comete apparse fra il 1337 e il 1698. Il sospetto che aveva avuto una decina di anni prima si mostrò così ben fondato: la cometa del 1682 doveva essere apparsa già per ben tre volte.

La figura sotto è la pagina delle Philosophical Transactions del 1705 contenente la tabella con le 24 comete per le quali Halley ricavò gli elementi orbitali. Si noti la somiglianza degli elementi orbitali delle comete apparse nel 1531, 1607 e 1682

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Il ritorno

La cometa tornò. A scoprirla fu Johann Georg Palitzsch, un agricoltore appassionato di astronomia che viveva in un paese della Sassonia.
La vide riemergere dalle tenebre come un pallido punto luminoso quando, nella notte di Natale del 1758, diresse il suo telescopio verso il cielo. Palitzsch sapeva che si stava aspettando il ritorno della cometa di Halley, ma forse non avrebbe che sarebbe stato proprio lui il primo a vederla.
Scomparve nei raggi del Sole verso la metà del mese di febbraio, passò al perielio il 13 marzo e riapparve all'inizio di aprile per poi scomparire nuovamente ai primi di giugno.
Furono studi accurati di numerosi astronomi e matematici a svelare che si trattava proprio della stessa cometa apparsa nel 1531, nel 1607 e nel 1682. Halley aveva avuto ragione e il passaggio al perielio era avvenuto entro l'errore di incertezza annunciato da Clairaut.


di Betlemme.

Il passaggio più recenteIl passaggio più recente della cometa di Halley, transitata al perielio il 9 febbraio 1986, è stato il 30º documentato.

Questa volta, alle normali osservazioni astronomiche da Terra (la cometa era stata individuata nel suo avvicinamento fin dal 16 febbraio 1982, quando si trovava ancora tra Giove e Saturno) si sono aggiunte analisi ravvicinate da parte di tre missioni spaziali.

La missione sovietica VegaLe sonde sovietiche Vega erano due, ciascuna con due obiettivi: il pianeta Venere (VE) e la cometa di Halley (GA, le prime due lettere di Halley in russo).

Le sonde passarono dapprima vicino a Venere dove lanciarono due palloni che esplorarono l'atmosfera del pianeta e due veicoli che atterrarono su di esso. Sfruttando poi il campo gravitazionale del pianeta, si sono dirette verso la cometa che raggiunsero nove mesi dopo. Hanno attraversato la coda della cometa a circa 8.000 chilometri dal nucleo, rimanendo danneggiate dagli impatti con la polvere di finissimi detriti.

Le missioni giapponesiLe due sonde giapponesi furono le più piccole e le meno attrezzate di tutte. D'altra parte, erano destinate a passare a grandi distanze dal nucleo per effettuare ricerche sulle zone più esterne della cometa. Esse sono passate, rispettivamente, a 200.000 chilometri e a 7.000.000 chilometri di distanza dalla cometa.La missione europea GiottoLa sonda Giotto, lanciata dall'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, ha attraversato la chioma di Halley, passando a circa 600 chilometri dal nucleo.

Dopo oltre otto mesi di viaggio, nella notte tra il 13 e il 14 marzo 1986, la sonda Giotto ha raccolto e trasmesso a Terra un'enorme quantità di dati: massa e composizione della polvere cometaria, interazione con il vento solare e variazioni indotte nel campo magnetico, temperatura della chioma e della coda.

Giotto ci ha anche trasmesso una serie di splendide immagini che una speciale telecamera ha inviato al centro di Darmstad, in Germania, fino a pochi istanti prima di sfiorare il nucleo, quando una improvvisa mancanza di corrente elettrica al sistema di bordo ha interrotto le osservazioni.

CuriositàSono di seguito riportati alcune serie di francobolli emessi in occasione dell'ultimo passaggio della cometa di Halley (1986).


lunedì 9 luglio 2012

Urlo di un amante tradito






Quando a Gennaio la neve cadeva piano io ti baciavo,
pensavo non ci saremmo lasciati mai, ma sbagliavo e d'assai.
Infatti in Aprile quando il ghiaccio è sparito
tu mi hai mollato e dato dello svampito,
e io ci sono rimasto come un rincoglionito.
Non avevo io gli occhi per capire che non mi amavi
ed un altro avidamente adocchiavi?
Quanto poco valevo io per te?
Anche meno della brioss che intingi nel caffè.
Ora che il sole splende e un passero canta sul ramo...
canto anch'io gridando: maledetta ti sfondassero l'ano!

Katy Perry - E.T. ft. Kanye West

MALELINGUE



Lingue malvagie piene di veleno, che di maldicenza e pregiudizio non posson fare a meno,
Il male e l'odio seminano nel cuore di chi li sta ad ascoltare anche una gentile colomba in vile corvo san trasformare.
Del più e del meno solgono parlare, ma i loro discorsi ad un unica méta vogliono arrivare: una vittima da infamare.
Alla bocca vien sempre ciò che si ha nel cuore e questa delle loro critiche é la ragione: sugli altri della loro perfidia e dei loro difetti la proiezione.
Un mercante espone sempre ciò che ha, ma venderti non può ciò che dov'è non sa, così chi male degli altri sempre parla ricco è solo di malvagità.
La peggior bassezza dell'umanità l'altrui calunnia per gratuita malignità.

domenica 8 luglio 2012

Signore e signori ecco a voi il meglio di COSE DA PAZZI


Rubrica di Facebook: Estratti di 4 edizioni


DUE PRESENTATORI IMPAREGGIABILI: JESSICA FLINT & H. L. NORSE







Arriva una notizia veramente....imbarazzante

NOTIZIA DEL 17 GENNAIO: VULVA PROFUMO DI VAGINA
http://notizieincredibili.scuolazoo.com/incredibile/in-vendita-il-profumo-alla-vagina-vulva-e-un-potente-afrodisiaco





Aaaaarrrggghhhh questa è davvero terribile! "infarto in corso"



NOTIZIA DEL 30 MARZO: NONNA E NIPOTE INNAMORATI
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/articoli/articolo480415.shtml



A questo punto dovrei averlo io un infarto con una notizia del genere. Herb non ha visto nulla


NOTIZIA DEL 29 MAGGIO: COSTRETTA A MANGIARE LE PROPRIE FECI DALLA MADRE:
http://www.giornalettismo.com/archives/202445/la-bimba-costretta-a-mangiare-le-proprie-feci-dalla-madre/



La moda di farsi correggere chirurgicamente è stata proprio vantaggiosa per questa donna


NOTIZIA DEL 4 LUGLIO: DONNA SALVATA DA COLTELLATE GRAZIE ALLE PROTESI AL SENO
http://notiziepazze.myblog.it/archive/2011/10/05/donna-russa-si-salva-da-un-accoltellamento-grazie-al-seno-si.html


Se vi interessa seguite le edizioni originali di cose da pazzi nel profilo Facebook di S. C.




Vi saranno altre edizioni con molte altre notizie folli. La vostra Jessy vi manda un bacio Smack



Cose da Pazzi è a cura di S.C. e va in onda nel suo profilo.

sabato 7 luglio 2012

Arriva l'Estate

Qualche consiglio per chi va in spiaggia

L’estate è ormai arrivata da un bel pezzo ormai, ma è cosa sempre opportuna segnalare i buoni comportamenti e offrire consigli a chiunque stia progettando di partire per le spiagge o già si trova lì, spesso incautamente. Le insidie che si nascondono dietro un granello di sabbia sono insidiose, care amici. Per esempio, avete deciso di abbronzarvi anche quest’anno e non temete melanomi? Se ne siete sicuri, vi consiglio comunque di prendere il sole evitando assolutamente le ore diurne. E se proprio non potete farne a meno, allora è essenziale capire quali solari fanno per voi. A tal fine occorre conoscere il proprio fototipo. come si fa a conoscere il proprio fototipo? Semplice recatevi in uno qualunque di quei cosi dove si fanno le fototessere – sapete quei cosi che si trovano per strada? – fate le foto con la faccia seria e senza lingua di fuori. Poi, appena usciti dalla cabina – ecco come si chiamava – scostando la lurida tendina ospite di germi inimmaginabili, con le foto in mano e l’atteggiamento questuante di uno zingaro infelice chiedete e implorate risposta ai passanti, ponendo la domanda: “Ma secondo lei che tipo sono?”. Dovrebbe funzionare.
Andare in spiaggia senza le giuste precauzioni può rivelarsi pericoloso per l’incolumità vostra e dei vostri vicini. La puzza di carne in cottura , ad esempio, non è gradevole per nessuno, anche se non ve accorgete. E comunque quel liquido che vi cola sulle braccia potrebbe non esser sudore. Il professor Luigi Ghiacciolo ha fatto degli studi incompiuti molto importanti sul punto, a quel punto vi rimando. Passiamo ad altro, i pericoli più pericolosi di una giornata a mare potrebbero celarsi dietro la voglia di un bagnetto. Per prima cosa dovrete porre estrema attenzione a dove mettete i piedi nel corso del percorso prescelto per giungere sino alla battigia. Non conviene calpestare siringhe o pupù di cani, se ne ricavano solo fastidi, credetemi. E poi non è tutto oro quel che luccica, potrebbe trattarsi solo di un riflesso su di una chiazza di pipì. Ma ammettiamo di essere arrivati sani e salvi alle onde. Quali insidia nasconde il mare? Bisogna ricordare a cristiani, cattolici, israeliti, che anche la Bibbia dice che il mare è pieno di mostri, inventati tutti da Dio per passar tempo mentre fa il bagnetto nella vasca, al posto della solita paperetta. Ci sono Beehmoth, Leviathan e tanti altri. State attenti se li incontrate, una sola bolla, provocata da un loro peto sottomarino, potrebbe rivelarsi fatale una volta venuta a galla. Non tutte le bolle sott’acqua provocano piacere risalendo sulla schiena. Il mare è pericolosissimo anche per altri motivi, li riporto scientificamente e analiticamente: ci sono le meduse, gli squali che ingoiano motoscafi interi di Spielberg, l’inquinamento, i … Insomma, e tante altre cose che ora non mi ricordo. State attenti comunque soprattutto a quando uscite. Verificate subito di indossare ancora il costume, ne vale della vostra illibatezza e incolumità virginale. Non si sa mai cosa possano nascondere i flutti e il mare scuro come il vino e quanti avrebbero potuto far un pensierino a voler approfittare di voi.
Bene, credo che queste siano le cose essenziali da tenere in mente quando si va in spiaggia. Un ultimo consiglio, portatevi sempre appresso una vanga per i marmocchi che non la smettono di frignare. Non fatevi impietosire, non sono affatto amorevoli. I mali vanno estirpati sul nascere.
Una bella nuotata al mare? Può diventare un problema, se l'acqua è invasa da organismi fastidiosi o addirittura pericolosi.
rischio-mareNon è sempre colpa del caldo, dei cambiamenti climatici o dell'inquinamento. Tuttavia i nostri mari sono invasi da organismi che possono creare problemi ai bagnanti e che comunque tolgono la tranquillità di un bagno rilassante. Prima di tutto le meduse, quest'anno ne sono state avvistate addirittura di "giganti" vicino ad alcune coste. Ma anche quelle piccole sono molto fastidiose. "Parlare di invasione è forse eccessivo - precisa Lucia Venturi, responsabile del Comitato scientifico di Legambiente -, di certo abbiamo ricevuto alcune segnalazioni e ognuna di queste contribuisce naturalmente ad amplificare l'allarme. Sulle cause della diffusione di questi organismi negli ultimi anni ci sono ipotesi diverse. Le meduse si spostano con le correnti marine e quindi il loro aumento non è dovuto tanto al calore dell'acqua che le fa moltiplicare quanto alla variazione delle correnti determinata dai cambiamenti climatici. Non è una crescita numerica, ma una questione di spostamenti che portano più da noi che in altre zone le meduse. Inoltre nei nostri mari c'è stato uno spopolamento dei predatori delle meduse, come ad esempio le tartarughe, che spesso rimangono impigliate nelle reti dei pescatori. La diffusione delle meduse è quindi solo uno dei sintomi, forse più evidente di altri per i non esperti, di problemi più generali: il disequilibrio dell'ecosistema marino e la riduzione della sua biodiversità". 


"Le meduse pungono la pelle grazie alle cellule del rivestimento dei tentacoli, che se toccate estroflettono dei filamenti urticanti che penetrano immediatamente nella pelle - spiega il prof. Marcello Monti, responsabile dell'Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas e docente di Dermatologia all'Università degli Studi di Milano -. Subito dopo il contatto si avverte una sensazione di dolore bruciante e poi di prurito. Le meduse del Mediterraneo sono, per fortuna, poco pericolose e provocano solo reazioni nel punto di contatto. Ma capitare in un branco di meduse ed essere colpiti su larga superficie del corpo può essere pericoloso. Il reale pericolo deriva dal panico che segue appena percepito il dolore. Occorre ricordare che allo stimolo doloroso il nostro organismo risponde liberando adrenalina che contrasta gli effetti delle tossine della medusa". 


Cosa fare quindi se si viene punti? "La prima cosa è non farsi prendere dal panico - risponde il prof. Monti -. Una volta fuori dall'acqua verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle. In questo caso devono essere tolte. Se non si dispone di mezzi di medicazione, l'unica cosa utile è far scorrere acqua di mare sulla parte infiammata. Evitare, invece, di grattarsi o di strofinare la sabbia o ricorrere a medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcol o altri rimedi fai da te: non si fa altro che peggiorare la situazione. La medicazione corretta va fatta con l'applicazione di Gel astringente al cloruro d'alluminio, che ha un'immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Purtroppo non è ancora comune in Italia l'abitudine di portare con sé questo gel, che è peraltro utile anche per le punture di zanzara. L'impiego di creme al cortisone o contenenti antistaminico non è indicato, perché questi farmaci entrano in azione dopo 30 minuti dall'applicazione, cioè quando il massimo della reazione si è già spenta naturalmente. Se invece si evidenzia una reazione cutanea diffusa e si presentano difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento, la cosa migliore è chiamare il 118 e spiegare di cosa si tratta. Si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di Pronto soccorso". 


Un'altra minaccia alla serenità delle vacanze al mare è rappresentata sempre più spesso dalla cosiddetta alga tossica. Si tratta di una microalga, l'Ostreopsis ovata, che si è diffusa recentemente nel Mediterraneo e quindi anche sulle nostro coste. "Occorre ricordare che l'alga in questione non si vede perché è microscopica e vive al di sopra delle comuni alghe degli scogli. Diviene tossica quando fiorisce, cioè quando il mare è caldo e il sole è forte - continua il prof. Monti -. La fioritura, e quindi la tossicità, purtroppo arriva improvvisa e non è prevedibile più di tanto". Ma come ci si intossica? "La gente crede di essersi contaminata toccando le alghe delle rocce, un po' come succede con le meduse, ma non è così. L'alga tossica può trovarsi in milioni d'esemplari nell'acqua e gli spruzzi sugli scogli o rocce producono una specie di aerosol contenete le microalghe, noi respiriamo questo aerosol col naso e parte andrà in contatto con la bocca e gli occhi. Le alghe presenti sono così in grado di scaricare le tossine sui tessuti e parte delle tossine verranno assorbite dal sangue".


I sintomi: difficoltà respiratoria, tosse, vertigini, starnuti e secrezione mucosa dal naso, febbre fino a 38 gradi, mal di testa, nausea, vomito, diarrea, irritazione e bruciore agli occhi. "Occorre non spaventarsi - spiega ancora lo specialista -, il tutto passa in 24 o 48 ore in modo spontaneo. Ma se si pensa di essere stati colpiti dall'alga tossica, bisogna allontanarsi dalla riva, sciacquare bocca, naso e occhi con acqua dolce e ripetutamente e portarsi all'ombra in luogo ventilato. Poi rientrare a casa, mettersi a letto e mangiare cibi leggeri. Il giorno dopo tutto potrebbe essere passato. Se i sintomi, che ricordano l'influenza, sono eccessivi occorre rivolgersi alla Guardia medica. Poiché non vi sono cure specifiche la miglior difesa è quella di attenersi alle ordinanze di non balneazione delle autorità marittime che monitorano regolarmente le acque costiere alla ricerca dell'alga tossica".


Un incidente comune che si verifica durante i bagni al mare è inoltre la puntura dei ricci di mare. Continua il prof. Monti: "Questo abitante delle acque basse rivestito da aculei per difendersi dai predatori, può creare seri problemi al malcapitato. Infatti calpestato o toccato, letteralmente spara gli aculei come chiodi all'interno della pelle. In questo caso non è tanto il dolore immediato a dare fastidio, quanto il fatto che il frammento di aculeo, una volta penetrato nella cute, non può essere più rimosso. L'aculeo è formato da lamelle che si oppongono all'estrazione conficcandosi sempre più nella pelle. È consuetudine tentare di estrarre gli aculei mediante una pinzetta, ma i risultati sono scadenti e a volte peggiorativi. Dopo qualche giorno dall'incidente, intorno alla zona di penetrazione si forma un arrossamento doloroso e a volte anche del pus". Cosa fare quindi? "In realtà l'estrazione di un aculeo di riccio di mare è una micro-operazione chirurgica e va eseguita dal medico o dall'infermiere al Pronto soccorso. Poiché tuttavia la puntura di riccio non trasmette alcun veleno, si può attendere che avvenga l'espulsione spontanea, ci vogliono di solito 20-30 giorni, e nel frattempo applicare sulla parte il Gel astringente al cloruro d'alluminio".


Anche alcuni coralli possono essere pericolosi per l'uomo, se incautamente toccati. "Il corallo tossico più conosciuto è quello chiamato 'Corallo di fuoco' o Millepora dichotoma non perché sia rosso ma perché provoca vere e proprie ustioni della pelle - spiega lo specialista -. Questo corallo per fortuna non è presente nel Mediterraneo, ma è diffuso in zone turistiche amate dagli italiani come il Mar Rosso, le barriere coralline dell'Oceano Indiano, delle coste brasiliane e dell'Australia. Si tratta di un particolare corallo rivestito nella parte terminale di una peluria poco visibile. Se sfiorato, un po' come le meduse, inietta nella pelle la sua tossina. Al contatto si percepisce un forte senso di bruciore, poi compaiono arrossamento e gonfiore. Ciò che preoccupa però è che il veleno del Corallo di fuoco ha un'azione neurotossica che può provocare disorientamento. Questo è un rischio per chi si trova in immersione con le bombole perché può impedirgli di eseguire le corrette manovre di risalita. Per evitare problemi con il Corallo di fuoco, è opportuno prima di immergersi informarsi sulla sua eventuale presenza. E comportarsi di conseguenza. Per la reazione cutanea vale lo stesso procedimento del contatto con le meduse: sciacquare con acqua di mare e applicare il Gel astringente al cloruro d'alluminio".

domenica 10 giugno 2012

IMMAGINI FOLLI


Alieno minchione
Ho qualcosa per voi...a sud della cintura
Avevo bisogno dell'oculista
A noi piace andare contro corrente
Mi sono arrabbiato
Ho visto un programma per adulti.

Vuoi fare a botte? Vieni che ti meno!

Sono un tipo....di buon gusto


domenica 15 aprile 2012

ARMARES






















In Diretta da LA TREMENDA PROFEZIA ecco a voi ARMARES!



"Io sono colui che è stato generato dal Signore delle Bestie e da una donna umana, nato tra le fiamme sprigionate da un ventre demoniaco. La mia parola fa tremare le pietre e inginocchiare ogni animale. Le stelle si oscurano al mio passaggio, la luna e il sole si velano di nubi per non vedere il mio volto. Schiavi di ogni razza si prosternano al mio cospetto, dichiarando di esser nati solo per servirmi. Il mio ruggito sconvolge il mondo e fa fuggire la speranza dalle menti dei miei avversari. Io sono colui su cui la malattia, la vecchiaia e la morte non possono nulla, immortale vedrò passare questo mondo, io sono A.R.M.A.R.E.S."


(Armares si presenta a Parsek)

Una creatura orribile e spietata dalle sembianze semi leonine, discendente dagli antichi titani e a capo di una terribile congrega di criminali, così il racconto La tremenda profezia descrive Armares, padrone a cui Parsek Avelia si asservisce per realizzare le sue ambizioni. Questo personaggio in realtà è stato creato in funzione al signore dei simka che ancora non aveva raggiunto la potenza sufficiente a disfarsi dei cavalieri fatei, gli eroi che aveva tradito. Armares infatti, spietato e potente Titano comandante di una banda di delinquenti, fa da contraltare ai cavalieri fatei, protettori dell'ordine e della giustizia.






Armares è figlio di Zernames, antico Titano del mondo perduto di Anec che, per conquistare gli uomini, si era alleato con Goren Rezna, cavaliere fateo rinnegato dall'ordine e con Zedric Zecnera capo di una tribù di barbari, che riceve da lui l'immortalità. Su consiglio di Goren, Zernames fa rapire una donna che viveva sola nei boschi di nome Alania e la trasforma in una gigante mentalmente interdetta, così da poterla soggiogare e sposare. Da tale unione nasce Armares, che eredita il potere e il carattere del padre. Un giorno Armares cerca di conquistare un prestigioso e ricco regno chiamato Esmelia perchè attratto dalle sua prosperità, si mette a capo di un'armata di mostri e animali selvaggi e invade il suddetto regno. Il re di Esmelia chiamato Merovis, si avvale dell'aiuto di uno dei più abili cavalieri fatei: Sedrenar Mellit che con le sue doti straordinarie e la sua abilità di comandante, gli consente di respingere il devastante assalto del Titano, anche se a costo della vita. Armares serberà sempre una profonda rabbia nel suo cuore per quella sconfitta. 20 anni dopo si presenta a lui il giovane cavaliere fateo rinnegato Parsek Avelia che si propone come suo fidato servo. Come già suo padre in precedenza, così Armares accetta fra le sue schiere un cavaliere simka e lo pone anche a capo delle sue truppe, e Parsek ripaga il suo padrone compiendo atti di efferata devastazione e rapina, e portando sempre un ricco bottino ad Armares




Vedendo la forza straordinaria e la crudeltà di Parsek Armares pensa di vendicarsi di re Merovis e manda il suo sicario a devastare il regno di Esmelia. In risposta a questa aggressione, 3 cavalieri fatei vengono mandati dal gran maestro del loro ordine a contrastare il criminale: Adenar Mellit, figlio di Sedrenar, Berserker Fulves e Mithrenal Rif, come narrato nel racconto L'invasione del regno di Esmelia. Nonostante la devastante forza e il potere dei 3 cavalieri, grazie all'aiuto del maestro Iridan Plesius che si sacrifica per lui, e alla fortuna che gli sorride sempre, Parsek ha la meglio e distrugge il florido regno, uccidendo la famiglia reale e portando le teste ad Armares insieme al bottino della conquista. Manca però la testa di un membro della famiglia, quella della giovane principessa Luzinda. Armares vuole che nessun esponente della dinastia degli Emerovei sopravviva al massacro, perciò rimprovera Parsek per averla lasciata sfuggire e gli fa pressione perchè la trovi. Quello che Armares non sospetta neanche è che Parsek tiene nascosta l'infelice principessa e l'ha sedotta con la magia perchè l'ha scelta come sposa. Egli ha inoltre raccolto degli adepti fra i giovani servi del Titano e li ha istruiti nelle arti della cavalleria oscura. Il malvagio cavaliere simka non si accontenta di condividere la gloria con Armares, egli vuole il potere assoluto ed ha usato il titano per ripararsi dall'ira dei cavalieri fatei e raccogliere delle forze personali. Luzinda è incinta, e siccome Parsek per reggere il mascheramento è costretto ad allontanarsi spesso da lei e andare in missione, un giorno dopo un lungo e doloroso travaglio partorisce due gemelli di sesso differente e muore stremata. Parsek porta i suoi figli Quasar Merovis e Melinda Lisandra al riparo dove Armares non può raggiungerli, perchè sono discendenti degli Emerovei, poi porta la testa della sposa ad Armares come prova che la ha uccisa. Il terribile titano ruggisce di gioia per aver trionfato ed estinto la famiglia reale nemica, ma la sua felicità ha breve durata, perchè Parsek lo uccide a tradimento decapitandolo con un'ascia fantasma; così Armares, che pensava di poter essere ucciso in battaglia da un nemico come il padre, perisce invece per mano del suo braccio destro Parsek, il quale eredita il comando della sua congrega infernale e la usa per sterminare i cavalieri fatei e regnare sul mondo, ciò che il malvagio titano non è mai riuscito a fare.




Armares è fisicamente un possente uomo leone alto sette metri e dispone di una notevole abilità bellica e di poteri sovrannaturali ereditati dal padre Zernames che sono: forza bestiale, superiore a quella di molti mostri, dominio telepatico con cui sottomette animali e uomini, pirogenesi (capacità di generare e manipolare il fuoco con il pensiero), similmente ai cavalieri fatei che creano armi fantasma di ogni tipo lui può creare armi di fuoco. Armares può anche lanciare scariche elettriche dalla coda e possiede il respiro demoniaco che gli permette sia di portare malattie agli uomini, sia di guarirli e ringiovanirli. Inoltre Armares può creare mostri usando il suo sangue demoniaco. Nel racconto originale tali capacità non compaiono perché Armares non agisce mai direttamente, ma sempre tramite Parsek, vero protagonista della narrazione. Il suo nome in una lingua immaginaria significa Generale/Comandante.











REFERENZE UTILI: 

Halloween, origine e significato di una festa invernale.

  Ci avviciniamo a Halloween, una festa di origine statunitense, che è passata recentemente anche nei paesi latini come l'Italia ed un p...