martedì 10 luglio 2012

ESA: Sonda Spaziale Giotto Incontra La Cometa Halley [14 Marzo 1986] - HD



Un incontro memorabile, avvenuto tanto tempo fa.


La scoperta di Halley

Il 23 agosto 1682 era stata vista una cometa nella Francia meridionale. Halley ne calcolò gli elementi orbitali utilizzando l'approssimazione parabolica. Calcolò poi anche gli elementi orbitali di qualche altra cometa. Confrontandoli fra loro cominciò a sospettare che la cometa del 1682 fosse già apparsa nel nostro cielo.
Il 3 giugno 1696, nel corso di una riunione della Royal Society, dette un primo annuncio: secondo i suoi calcoli, le comete del 1607 e del 1682 avevano orbite del tutto simili. Le posizioni dei nodi e dei perielei, le inclinazioni dei piani orbitali su quello dell'eclittica e le distanze dal Sole mostravano come molto probabile che si trattava di una stessa cometa in moto attorno al Sole su un'orbita ellittica, con un periodo di 75 anni.
Negli anni successivi Halley raccolse vari dati e fece svariati calcoli che gli permisero di ricavare gli elementi orbitali di 24 comete apparse fra il 1337 e il 1698. Il sospetto che aveva avuto una decina di anni prima si mostrò così ben fondato: la cometa del 1682 doveva essere apparsa già per ben tre volte.

La figura sotto è la pagina delle Philosophical Transactions del 1705 contenente la tabella con le 24 comete per le quali Halley ricavò gli elementi orbitali. Si noti la somiglianza degli elementi orbitali delle comete apparse nel 1531, 1607 e 1682

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Il ritorno

La cometa tornò. A scoprirla fu Johann Georg Palitzsch, un agricoltore appassionato di astronomia che viveva in un paese della Sassonia.
La vide riemergere dalle tenebre come un pallido punto luminoso quando, nella notte di Natale del 1758, diresse il suo telescopio verso il cielo. Palitzsch sapeva che si stava aspettando il ritorno della cometa di Halley, ma forse non avrebbe che sarebbe stato proprio lui il primo a vederla.
Scomparve nei raggi del Sole verso la metà del mese di febbraio, passò al perielio il 13 marzo e riapparve all'inizio di aprile per poi scomparire nuovamente ai primi di giugno.
Furono studi accurati di numerosi astronomi e matematici a svelare che si trattava proprio della stessa cometa apparsa nel 1531, nel 1607 e nel 1682. Halley aveva avuto ragione e il passaggio al perielio era avvenuto entro l'errore di incertezza annunciato da Clairaut.


di Betlemme.

Il passaggio più recenteIl passaggio più recente della cometa di Halley, transitata al perielio il 9 febbraio 1986, è stato il 30º documentato.

Questa volta, alle normali osservazioni astronomiche da Terra (la cometa era stata individuata nel suo avvicinamento fin dal 16 febbraio 1982, quando si trovava ancora tra Giove e Saturno) si sono aggiunte analisi ravvicinate da parte di tre missioni spaziali.

La missione sovietica VegaLe sonde sovietiche Vega erano due, ciascuna con due obiettivi: il pianeta Venere (VE) e la cometa di Halley (GA, le prime due lettere di Halley in russo).

Le sonde passarono dapprima vicino a Venere dove lanciarono due palloni che esplorarono l'atmosfera del pianeta e due veicoli che atterrarono su di esso. Sfruttando poi il campo gravitazionale del pianeta, si sono dirette verso la cometa che raggiunsero nove mesi dopo. Hanno attraversato la coda della cometa a circa 8.000 chilometri dal nucleo, rimanendo danneggiate dagli impatti con la polvere di finissimi detriti.

Le missioni giapponesiLe due sonde giapponesi furono le più piccole e le meno attrezzate di tutte. D'altra parte, erano destinate a passare a grandi distanze dal nucleo per effettuare ricerche sulle zone più esterne della cometa. Esse sono passate, rispettivamente, a 200.000 chilometri e a 7.000.000 chilometri di distanza dalla cometa.La missione europea GiottoLa sonda Giotto, lanciata dall'ESA, l'Agenzia Spaziale Europea, ha attraversato la chioma di Halley, passando a circa 600 chilometri dal nucleo.

Dopo oltre otto mesi di viaggio, nella notte tra il 13 e il 14 marzo 1986, la sonda Giotto ha raccolto e trasmesso a Terra un'enorme quantità di dati: massa e composizione della polvere cometaria, interazione con il vento solare e variazioni indotte nel campo magnetico, temperatura della chioma e della coda.

Giotto ci ha anche trasmesso una serie di splendide immagini che una speciale telecamera ha inviato al centro di Darmstad, in Germania, fino a pochi istanti prima di sfiorare il nucleo, quando una improvvisa mancanza di corrente elettrica al sistema di bordo ha interrotto le osservazioni.

CuriositàSono di seguito riportati alcune serie di francobolli emessi in occasione dell'ultimo passaggio della cometa di Halley (1986).


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